Due parole sul peperoncino
Dio ha creato l’alimento, il diavolo il condimento.
James Joyce.
Il peperoncino, cugino di patate e pomodori, ha la fama ambigua dei “cattivi ragazzi”: è buono, ma pizzica!
Come se non bastasse, D’annunzio gli ha persino dedicato un’ode.
Le origini di questo diavolicchio non sono vicinissime: l’abbiamo importato dall’America Centrale, dove veniva usato come conservante, pianta medicamentosa e spezia, insieme agli altri grandi protagonisti del sapore mesoamericano: cacao e mais.
È una fonte importante di vitamine C, A ed E. Diversi studi mostrano le sue proprietà antibatteriche e antiossidanti, dovute alla capsaicina che contiene, che ne fanno un valido supporto per le nostre difese naturali - e addirittura per perdere peso! Il peperoncino, infatti, stimola il metabolismo e facilità la digestione. Inoltre aiuta ad alleviare i sintomi della sinusite, è un analgesico naturale e permette al cibo di preservarsi più a lungo. Un vero alleato in cucina!
Esistono tante varietà di peperoncino, originarie del continente americano, ma ormai diffuse in tutto il mondo.
Al di là dei suoi benefici e dei sapori distintivi, molti usano il peperoncino per dare piccantezza ai piatti: il grado di piccantezza cambia in base alla varietà, tanto che è stata redatta una scala (la scala Scoville) per misurarlo, che parte dal peperone dolce per arrivare a più di due milioni di SHU (unità di calore Scoville) del terribile Carolina Reaper!
Il peperoncino può rendere indimenticabili le vostre ricette, ma non dimenticate di usarlo con moderazione!
Si può coltivare anche a casa, e una pianta può offrire raccolti anche per diversi anni. Nel Nord Italia è ideale metterlo a dimora a primavera inoltrata, quando il rischio di freddo e maltempo è minore, utilizzando terriccio per piante orticole, e irrigando e concimando di frequente. Insomma: il momento ideale per scoprire tutto sul peperoncino è proprio adesso! Piccante, vitale – e fortunato, secondo alcuni –, il peperoncino non può mancare sulla tua tavola.